Il 2020 aveva portato con sé un gran carico di aspettative e di nuove prospettive per le aziende che, tuttavia, non si aspettavano di dover fare i conti con una pandemia. Con il mercato globale in crisi, le azioni in picchiata e milioni di lavoratori costretti allo smart working, sono proprio i social network a non aver risentito (e anzi, probabilmente ad averne giovato) dell’avvento del Coronavirus. Per le aziende è fondamentale conoscere il mercato social e le tendenze, trovando sempre nuovi modi di connettersi con i propri clienti e di distinguersi dalla massa dei contenuti, delle immagini, dei video che ogni giorno bombardano gli utenti.

  • L’ascesa di TikTok

Se già agli inizi del 2020 la maggior parte delle persone trascorreva buona parte della propria giornata saltando dal feed di Instagram alla home di Facebook e alla chat su Whatsapp, durante il lockdown i numeri di TikTok, la piattaforma cinese che ha raggiunto un miliardo di utenti in tempi record, sono schizzati alle stelle. Video musicali, doppiaggi, balletti che hanno fatto impazzire i teenager, hanno raggiunto adesso anche un target di riferimento più ampio. Sono sempre di più le aziende che si affidano ai creator di TikTok per sponsorizzare i propri prodotti sfruttando l’originalità, la creatività e l’ambizione dei giovani talenti: i nuovi influencer.

  • Instagram: stories, IGTV e Reel

Secondo uno studio di Cisco, entro il 2022 l’82% di tutti i contenuti online sarà costituito da video. Vediamo i formati offerti da Instagram:

  • Le stories sono il futuro dei marketer: lo aveva già capito Hootsuite a inizio anno con una ricerca che aveva evidenziato come il 64% delle aziende le avrebbe inserite nelle proprie strategie. Un contenuto lampo, della durata di sole 24 ore, che rispecchia alla perfezione il tipo di coinvolgimento desiderato dall’utente del nuovo secolo: libertà di saltare, andare avanti, tornare indietro, visitare il profilo del brand o dell’influencer per dare un’occhiata a quelle in evidenza, possibilità di scegliere se approfondire o meno facendo swipe up.
  • Le IGTV, il formato “opposto” a quello delle stories, permette invece ai marketer di creare un legame più profondo con il proprio target. A partire dalla durata del video, dalla permanenza nel profilo del brand o dell’influencer, le IGTV sono il corrispettivo di Youtube su Instagram. Fondamentali per creare engagement o consolidare il rapporto con gli utenti rendendoli partecipi del “backstage”, di tutto quello che c’è dietro un volto o la realizzazione di un prodotto.
  • Le reels sono invece la risposta di Instagram a TikTok: lanciata a luglio, la nuova funzionalità sta già spopolando sulla piattaforma permettendo di creare video divertenti, registrando e editando multi-clip di 15 secondi con audio, effetti e nuovi strumenti creativi.
  • “Micro” Influencer per aumentare l’engagement

Protagonisti indiscussi del mondo social, agli influencer viene riconosciuto potere persuasivo e le aziende ne possono trarre numerosi vantaggi. Conviene, infatti, affidare la sponsorizzazione di un prodotto a un volto il cui target rispecchi già quello che l’azienda intende colpire, piuttosto che far partire una campagna pubblicitaria da zero. Ancora meglio se si parla di micro e nano influencer, con community più piccole, ma un livello di engagement decisamente più alto su un dato argomento.

  • Contenuti “iper-personalizzati”, creati a posta per te

L’utente social è ormai avvezzo alla costruzione di un’immagine di sé da condividere ogni giorno sul proprio profilo e la parola d’ordine è: distinguersi sempre. Non va fatta eccezione neppure per chi si occupa di marketing: l’obiettivo principale è far sentire il proprio target unico e speciale con l’iper-personalizzazione e l’iper targetizzazione sia nei contenuti che nella pubblicità.

  • Social Commerce

Un canale di vendita al dettaglio mainstream che segue la tendenza dello shopping online alla stregua di Amazon, ma attraverso Facebook e Instagram. Il Social Commerce è uno strumento che le aziende devono assolutamente tenere d’occhio perché potrebbe raggiungere i livelli degli store fisici e degli e-commerce già consolidati in poco tempo.